Il Tirreno

Grosseto

IL PROGETTO

Dieci premi Nobel e il Dalai Lama regalano la propria voce agli albini africani

Elisabetta Giorgi
Tawakkol Karman e Cristiano Gentili
Tawakkol Karman e Cristiano Gentili

Ok convinto all'audiolibro del grossetano Cristiano Gentili, operatore interenazionale per l'Onu

26 dicembre 2014
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GROSSETO. È stato il “pioniere” Bergoglio a cogliere per primo l’eccezionalità della storia. A ruota è arrivato un premio Nobel per la Pace. Poi ecco altri 9 di loro, e non ultimo il Dalai Lama. Ognuno ha regalato un tassello di sé: ha donato a un grossetano - Cristiano Gentili, 41 anni, operatore internazionale per l’Onu e scrittore - la propria “voce” registrata che comporrà il primo audiolibro sociale della storia, documento unico e drammatico sulla tragedia degli albini africani.
Un progetto sperimentale, inedito, che nasce dal romanzo di Gentili “Ombra bianca”, e che consiste nello spezzare il suo romanzo in migliaia di frasi, ognuna delle quali - appunto - recitata da una voce narrante. Se il papa ha aperto la strada leggendo per primo una frase e regalando la propria voce agli albini, ecco ora arrivare gli altri, uno a uno, come un “virus” benefico.

Un mese fa il “Trap” incontra Gentili e sposa con entusiasmo l’iniziativa. Legge una frase che va a comporre una parte del mosaico. E così il triste popolo che vive in Tanzania - vittima di uno scherzo del destino (nascere bianco anziché nero) e perseguitato, mutilato e ucciso - riesce per la prima volta ad avere una “voce”. Per ora simbolica; magari col tempo - se il mondo davvero vi punterà i riflettori - anche reale e concreta.
Il mese scorso giunge inattesa l’adesione di un premio Nobel per la Pace, Frederik Willem De Klerk, 78 anni, ex presidente sudafricano e personaggio simbolo della lotta all’Apartheid, che decide di sostenere la campagna di Gentili #HelpAfrican Albinos e seguendo le illustri orme di papa Francesco regala anche lui la voce. «Se l’essere umano si fosse sempre rassegnato a lasciare le cose com’erano - recita davanti a una telecamera - saremmo ancora all’età della pietra. La realtà può essere cambiata. Devi crederci! disse, allungando la sua mano sopra il tavolo e accarezzando le dita del marito».
Lo stesso De Klerk fa appello agli altri premi Nobel affinché sposino, come lui, il progetto. E succede davvero. In questi giorni, a Roma, il progetto ha trovato nuova linfa vitale. Durante il Summit dei premi Nobel Gentili ha avuto occasione di incontrare e conoscere di persona alcuni grandi personaggi che stanno tessendo il corso della storia. E ha ricevuto l’adesione convinta di 9 di loro - Betty Williams, Leymah Gbowee, Tawakkol Karman, Jody Williams, Stephen Goose, William Trimble, Josue Ramos Orta, Mairead Maguire, Shirin Ebadi - più, non ultimo, quella eccezionale del Dalai Lama. Ognuno di loro ha letto una frase del romanzo “Then she was born” (titolo tradotto in inglese).

«Ho avuto la possibilità di conoscere di persona i premi Nobel - spiega Cristiano - e ho parlato con loro. Tutti, una volta saputo nei dettagli il senso del progetto e le condizioni degli albini africani, hanno voluto prestare la voce». Emozionante, spiega lui, l’incontro con Jody Williams (grande pacifista americana, premio Nobel per la pace nel 1997) e Betty Williams (attivista nordirlandese, Nobel per la pace nel 1976). L’arcivescovo anglicano Desmund Tutu (sudafricano) non ha potuto partecipare ma ha inviato un video di sostegno. Il sito di riferimento, dove si può donare la propria voce, è www.ombrabianca.com.

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